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CLASSIFICAZIONE VINI PORTOGHESI

Anche in Portogallo il sistema di qualità nazionale è stato cooptato dalla regolamentazione Europea, che prevede come livello di qualità più alto la Denominazione di Origine Protetta (DOP), qui chiamata :

Denominação de Origem Controlada (DOC),dove appositi disciplinari prevedono la definizione geografica della zona, la superficie totale coltivabile a vite, la varietà delle uve permesse, le rese massime, le modalità di vinificazione, i periodi minimi di maturazione del vino prima di potere essere rilasciato sul mercato e le indicazioni generali da riportare nelle etichette. Come in Italia, generalmente l’indicazione del vitigno sui vini monovarietali corrisponde ad una percentuale minima dell’85% di mosti di quelle uve sul totale

Le altre menzioni tradizionali utilizzate dal sistema Portoghese sono: 

Indicação de Proveniencia Regulamentada (IPR), corrispondente al livello Europeo IGP

Vinhos Regionales (Vini regionali), corrispondono ai Vins de Pays Francesi 

Vinhos de Mesa ossia vini da tavola.

Altre menzioni particolari presenti nelle etichette dei vini Portoghesi sono:

Verde: Utilizzato per i vini bianchi (o rossi) da bere giovani;

Maturo: Utilizzato per i vini che hanno subito una certa maturazione e che possono essere ulteriormente affinati in bottiglia;

Riserva: Vini con alta qualità, maturati in botte

Grande Riserva: Vini che devono maturare almeno per 5 anni

Garrafeira: Utilizzato per vini di qualità, equivale a riseva. I Garrafeira bianchi devono essere affinati per almeno 6 mesi in massa e almeno altri 6 in bottiglia. I Garrafeira rossi devono maturare per almeno 2 anni in massa per almeno un anno in bottiglia.

Velho: Altissima qualità di vini rossi e bianchi

Inoltre le DOC di Porto e Madeira seguono regole diverse stabilite dai propri disciplinari.